martedì 6 agosto 2013

il nostro parlamento oltre che un puttanaio è una casa di riposo

Un severo giudizio di Camilleri sul presidente della Repubblica Napolitano Domenica, 02 Giugno 2013 15:13 dimensione font riduci dimensione font aumenta la dimensione del font Stampa Email Bookmark and Share Andrea Camilleri Andrea Camilleri di Diego Novelli Andrea Camilleri, sicuramente oggi il più popolare scrittore italiano, uomo di cultura, di grande umanità, in un’intervista pubblicata su “Il fatto Quotidiano”, ad una domanda riguardante il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, così si è espresso: «Il secondo mandato è stato un errore, sia per chi lo ha proposto, sia per chi lo ha accettato (...) Da quel momento tutto il fatto costituzionale è andato in vacca. C’è stato un allentamento delle briglie costituzionali, tanto valeva – a lume di logica e di naso e di buon senso – fare un governo del Presidente. È stato più grave l’intervento sui partiti del capo dello Stato. Una sorta di invasione di campo, un fatto non da Repubblica parlamentare. Bisogna rispettare la Costituzione: non devo essere io a dirlo, dovrebbe essere il presidente Napolitano. Il secondo mandato non è proibito, ma non è un caso che non sia mai successo. Di solito poi, uno non arriva a fare il capo dello Stato a quarant’anni: due mandati fanno 14 anni e te ne vai a 54. Qui te ne vai a 95 (...)». «Appena sentii che i Cinque Stelle proponevano Rodotà, feci un balzo di gioia. Dissi a mia moglie “Che meraviglia, ora agguantano al volo questa liana sospesa, come Tarzan. Ed è fatta”. Quando mai... e sono riusciti a far fare quella figura a Prodi, Dio mio. L’alternativa c’era, era Rodotà. Cosa ostava a Rodotà?». «...In queste ultime elezioni ho suggerito di votare Pd. Ho aderito ad un invito di Alberto Asor Rosa. Lui temeva che un Pd debole fosse costretto ad allearsi con Monti: si pensava che Monti avrebbe avuto un successo maggiore. E l’idea di Asor Rosa era portare il Pd a un’alleanza con Sel, invece che Monti. Sbagliammo i calcoli, entrambi. Tutto potevamo prevedere, tranne le estrosità di Pier Luigi Bersani. Chiamiamole così. Dissi quel fatto della psicanalisi per via delle due anime del Pd: una cattolica e una ex comunista. Invece la cosa è risultata ancora più complessa: la lunga convivenza tra queste due anime ha fatto sì che invece di essere una bianca e una nera, diventassero tutte e due grigie. Creando situazioni psicanalitiche ancora più oscure. Ora, onestamente, siamo più da psichiatria che da psicanalisi». Che abbia ragione Camilleri?

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