sabato 3 agosto 2013

berlusconi

Claudio Messora : ''Con la condanna a Berlusconi non cambiera' nulla'' C’è molto fermento intorno alla conferma della condanna a 4 anni di Silvio Berlusconi. Chi festeggia, chi denuncia, chi rilancia, chi si indigna. In realtà, come al solito, non cambierà molto. Una parte del Parlamento (quella che non sta al Governo e che non è dedita a finte opposizioni) vorrebbe ora che il Berlusconi “onorevole” si dimettesse, o che il Presidente del Senato prendesse atto della sua ineleggibilità (per l’entità della pena) e che quindi lo facesse decadere d’ufficio. Questioni sacrosante, ma di pura “estetica” istituzionale. Che Berlusconi sia o non sia un Senatore della Repubblica o un Deputato non fa molta differenza, giacché da queste parti non si vede mai, se non in occasione di riti importanti come quello ad esempio della fiducia. Il suo peso nelle istituzioni, Berlusconi lo fa sentire in quanto capo politico del Pdl. Il suo peso nella società italiana, Berlusconi lo fa sentire in quanto detentore di almeno tre reti (più la canonica longa manu su Rai Uno) e di qualche giornale. Fino a quando non sarà risolto il conflitto di interessi in un senso più ampio (e cioè mai, dato che non siamo riusciti a risolverlo neppure in senso più stretto), che impedisca per esempio a chi è proprietario di frequenze televisive e ai suoi parenti più prossimi, nonché ai suoi prestanome, di avere un ruolo qualsiasi in un apparato politico – istituzionale, Berlusconi in sé e per sé potrà dimettersi quante volte vuole, e da quante cariche vuole: al suo posto entrerà la figlia, Marina Berlusconi, i suoi luogotenenti o chiunque altro percepisca dei vantaggi materiali di vario tipo. Lo si è visto bene con la foglia di fico del Decreto Salva-Italia di Mario Monti, che vietava le cariche incrociate nei consigli di amministrazione delle banche, delle finanziarie, delle assicurazioni. In virtù del controllo di Fininvest sul 36% di Mediolanum, Marina Berlusconi avrebbe dovuto lasciare la sua carica di consigliere in Mediobanca. Detto fatto, aveva presto ceduto il posto al fratello Pier Silvio. Una limpida e scintillante vittoria del popolo italiano. Che Silvio Berlusconi sia o non sia membro del Parlamento italiano, che sia ai domiciliari o meno, la differenza sarà nulla: continuerà a ricevere i suoi yes-man a casa come prima, e questi eseguiranno. Come prima. E non si può dire che restare confinati ad Arcore, o meglio a Villa Certosa, sia poi un supplizio così insopportabile. Magari sarà anzi l’occasione di una gradita ed imprevista vacanza. http://www.byoblu.com/post/2013/08/01/non-cambiera-assolutamente-nulla.aspx Foto: Claudio Messora : ''Con la condanna a Berlusconi non cambiera' nulla'' C’è molto fermento intorno alla conferma della condanna a 4 anni di Silvio Berlusconi. Chi festeggia, chi denuncia, chi rilancia, chi si indigna. In realtà, come al solito, non cambierà molto. Una parte del Parlamento (quella che non sta al Governo e che non è dedita a finte opposizioni) vorrebbe ora che il Berlusconi “onorevole” si dimettesse, o che il Presidente del Senato prendesse atto della sua ineleggibilità (per l’entità della pena) e che quindi lo facesse decadere d’ufficio. Questioni sacrosante, ma di pura “estetica” istituzionale. Che Berlusconi sia o non sia un Senatore della Repubblica o un Deputato non fa molta differenza, giacché da queste parti non si vede mai, se non in occasione di riti importanti come quello ad esempio della fiducia. Il suo peso nelle istituzioni, Berlusconi lo fa sentire in quanto capo politico del Pdl. Il suo peso nella società italiana, Berlusconi lo fa sentire in quanto detentore di almeno tre reti (più la canonica longa manu su Rai Uno) e di qualche giornale. Fino a quando non sarà risolto il conflitto di interessi in un senso più ampio (e cioè mai, dato che non siamo riusciti a risolverlo neppure in senso più stretto), che impedisca per esempio a chi è proprietario di frequenze televisive e ai suoi parenti più prossimi, nonché ai suoi prestanome, di avere un ruolo qualsiasi in un apparato politico – istituzionale, Berlusconi in sé e per sé potrà dimettersi quante volte vuole, e da quante cariche vuole: al suo posto entrerà la figlia, Marina Berlusconi, i suoi luogotenenti o chiunque altro percepisca dei vantaggi materiali di vario tipo. Lo si è visto bene con la foglia di fico del Decreto Salva-Italia di Mario Monti, che vietava le cariche incrociate nei consigli di amministrazione delle banche, delle finanziarie, delle assicurazioni. In virtù del controllo di Fininvest sul 36% di Mediolanum, Marina Berlusconi avrebbe dovuto lasciare la sua carica di consigliere in Mediobanca. Detto fatto, aveva presto ceduto il posto al fratello Pier Silvio. Una limpida e scintillante vittoria del popolo italiano. Che Silvio Berlusconi sia o non sia membro del Parlamento italiano, che sia ai domiciliari o meno, la differenza sarà nulla: continuerà a ricevere i suoi yes-man a casa come prima, e questi eseguiranno. Come prima. E non si può dire che restare confinati ad Arcore, o meglio a Villa Certosa, sia poi un supplizio così insopportabile. Magari sarà anzi l’occasione di una gradita ed imprevista vacanza. http://www.byoblu.com/post/2013/08/01/non-cambiera-assolutamente-nulla.aspx Mi piace · · Condividi

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