sabato 3 agosto 2013
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Bayer e la IG Farben
New York Times, 19/11/2003
Un sopravvissuto agli esperimenti nazisti ritiene che 8000 dollari non siano sufficienti.
Gli esperimenti medici che Simon Rozenkier dice di aver visto e sperimentato di persona nei campi di concentramento nazisti, sfidano l'immaginazione. Ha visto un gobbo la cui gibbosità era stata amputata dal tristemente famoso medico nazista dottor Josef Mengele. Ha visto il dottor Mengele gettare un Ebreo in un bagno di ghiaccio e lasciarlo morire di freddo in uno studio condotto per favorire le possibilità di sopravvivenza dei piloti nazisti abbattuti sul Mare del Nord.
Mr Rozenkier, nato in Polonia ed emigrato a New York nel 1947, afferma di aver visto medici nazisti amministrare intense dosi di raggi x sui genitali di Ebrei e Zingari per sterilizzarli e ricorda vividamente che un medico nazista, Horst Schumann, gli ha praticato ripetute iniezioni di sostanze chimiche (a lui veniva detto che erano vitamine) per sterilizzarlo, in linea con il tentativo nazista di perfezionare un metodo per impedire a Ebrei e Zingari di riprodursi. "Mi dicevano: 'Queste iniezioni ti daranno muscoli per lavorare; capisci, cane dalla testa rossa?"
Quando Mr Rozenkier e sua moglie, all'inizio degli anni 50, riscontrarono difficoltà ad avere figli egli si mise in contatto col consolato tedesco a New York. Fu mandato da un medico che confermò la diagnosi di sterilità già stilata dal suo medico personale.
Quest'anno Mr Rozenkier ha presentato una denuncia nei confronti di due giganti farmaceutici tedeschi, Bayer e Schering, per aver fornito al dottor Mengele e ad altri medici nazisti esperti e sostanze per effettuare le sterilizzazioni. "Quello che mi hanno fatto va al di la del bene e del male. Vanno puniti", afferma Rozenkier, che nell'Olocausto ha perso i genitori e 4 fratelli:
La sua denuncia, presso la Corte Federale del Distretto di Newhark, ha creato una tempesta legale e diplomatica perché il governo tedesco e le compagnie coinvolte sostengono che oggi non esiste più la possibilità per una simile disputa. Essi si appellano a un accordo siglato nel 2000 tra gli Stati Uniti e la Germania con il quale è stato creato un fondo di 5 miliardi di dollari per ricompensare le persone costrette dai Nazisti ai lavori forzati o vittime di esperimenti medici. Esponenti ufficiali del governo e delle compagnie tedesche interessate affermano che il fondo è stato creato in parte proprio per prevenire denuncie come quella di Rozenkier, difficili da giudicare e che imbarazzano il governo tedesco con dettagli dei passati orrori nazisti.
Mr Rozenkier che vive a Staten Island, sostiene che la sua denuncia è invece valida malgrado l'accordo, perché secondo il suo punto di vista la cifra di 8000 dollari che il fondo gli ha assegnato è totalmente inadeguata. La denuncia non menziona la richiesta di una specifica cifra. Inoltre Rosenkier sostiene che la fondazione tedesca che Amministra il fondo ha violato l'accordo decidendo di assegnare una cifra fissa alle vittime degli esperimenti medici invece di giudicare caso per caso su base individuale.
Roger Witten, un avvocato statunitense che rappresenta Bayer e Schering sostiene che la denuncia di Rozenkier è legalmente inaccettabile. "Sentiamo tutti solidarietà per i denuncianti poiché queste persone hanno sofferto esperienze orribili" ha dichiarato l'avvocato Witten. Ma ha aggiunto che la creazione del fondo dovrebbe aver chiuso la porta all'ingresso di questo tipo di casi nei tribunali americani. Infatti, nell'accordo con la Germania il Governo degli Stati Uniti si è impegnato a consigliare al giudice in casi simili, di non accettare le denuncie presentate presso le corti federali, se esistono valide ragioni legali per farlo. Questo senza che il Governo prenda posizione in merito alle accuse.
Witten ha affermato che gli Stati Uniti hanno accettato l'idea di una sorta di pace legale per le compagnie tedesche. Questo non solo nell'interesse di queste ultime, ma anche nell'interesse della politica estera degli Stati Uniti nel senso di consentire alle compagnie tedesche di mettersi finalmente alle spalle il passato.
Un portavoce del Dipartimento di Stato ha affermato che il suo Dipartimento emetterà un comunicato raccomandando al giudice del New Jersey di non accettare il caso se esistono validi elementi legali per farlo. Il legale di Rozenkier, Carey D'avino, ha affermato: "Il Dipartimento di Stato apparentemente intende emettere un comunicato per ragioni diplomatiche, ma gli Stati Uniti non dovrebbero farlo poiché i Tedeschi hanno mancato di attenersi sia alla lettera che allo spirito dell'accordo e non hanno adempiuto alla loro parte di impegno.
Tra gli esperti di casi collegati all'Olocausto c'è disaccordo sul modo in cui la Corte Federale deve trattare il caso di Rozenkier. Stuart E Eizenstat, un ex segretario del tesoro che ha collaborato alla stesura dell'accordo, ha affermato che il caso non dovrebbe essere accettato dal tribunale. "Se i denuncianti riuscissero a far accettare questo caso, ciò minerebbe l'intero lato tedesco dell'accordo che mira a mettere un limite fisso alle richieste in modo da creare un meccanismo di rapida compensazione ed evitare i processi individuali." Ma Lawrence Kill, un avvocato di New York che ha firmato l'accordo dopo aver rappresentato i lavoratori costretti ai lavori forzati che avevano denunciato la Germania, ha affermato che il caso di Rozenkier dovrebbe essere accettato dalla Corte Federale perché i Tedeschi hanno apparentemente violato l'accordo. "Un documento allegato all'accordo richiede che siano considerati i casi personali per stabilire l'ammontare a cui le vittime di esperimenti medici hanno diritto. Come si può dare a chi è stato sottoposto alle peggiori atrocità immaginabili la stessa cifra che si da a chi ha subito l'asportazione di un unghia del piede?"
Mr Rozenkier afferma che le iniezioni che gli furono fatte per sterilizzarlo gli hanno causato ingrossamento dei genitali, perdite di sangue e dolori atroci per giorni. Quelle stesse iniezioni gli hanno causato anche una ben più duratura angoscia. "Dopo la guerra - afferma - quando finalmente sono riuscito a mettermi in contatto con mio fratello Aaron, che era scappato in Russia, egli mi ha detto: "Spero che tu abbia una famiglia numerosa. Guarda cosa abbiamo perso." "OK - gli ho detto - avremo una nuova famiglia. Ma così non è stato." Ha estratto una vecchia foto del fratello in divisa da luogotenente dell'esercito Russo. Poi sopraffatto dall'emozione ha mostrato una foto di tre sorelle e un fratello tutti al di sotto dei 12 anni al tempo. Tutti e quattro morti durante la guerra.
Dopo essere emigrato a New York, Rozenkier ha prestato servizio nella guerra di Korea, guadagnandosi due decorazioni, dopodiché ha lavorato per 20 anni nel settore dell'abbigliamento di Manhattan. Dopo la guerra, assieme alla moglie Joan, è stato spesso invitato alle riunioni dei sopravvissuti ai campi di sterminio. "Mi sentivo un asino. Andavo là e tutti avevano tre o quattro figli e io neanche uno. Mi sentivo un emarginato."
Numerosi libri, trattati e monografie di medici nazisti, hanno descritto il lavoro di sterilizzazione compiuto nei laboratori diretti dal dottor Mengele e altri. Nell'utero di centinaia di donne ebree e zingare vennero introdotti agenti chimici che provocavano la chiusura delle trombe di Fallopio rendendole sterili. Per sterilizzare i maschi i dottori li sottoponevano ai raggi x, ma spesso le radiazioni uccidevano gli uomini o causavano loro delle ustioni così gravi da renderli inabili al lavoro. Secondo Rozenkier fu per questo motivo che i Nazisti cominciarono a sperimentare sugli uomini la sterilizzazione mediante l'uso di agenti chimici.
Mr Rozenkier è una delle migliaia di vittime che sopravvissero agli esperimenti. Robert J. Lifton, autore del libro I medici nazisti, scrive: "Ci furono sterilizzazione e castrazione su larga scala e tutto faceva parte di una distorta visione razziale che cercava di distruggere la capacità di riproduzione delle razze palesemente inferiori, soprattutto degli Ebrei."
Mr Rozenkier è nato a Wroclawek in Polonia 75 anni fa. Nel settembre del '39, poco dopo l'invasione della Polonia da parte delle truppe di Hitler, i soldati tedeschi bussarono alla porta dell'appartamento della sua famiglia per arrestare suo padre. Quando la sorella maggiore, Helena, uscì a protestare un soldato le sparò uccidendola. Gli Ebrei di Wroclawek furono mandati in un ghetto alla periferia della città. Rozenkier riuscì a fuggire e per parecchi mesi dormì in un cimitero vicino alla tomba di una zia. Quando fu arrestato aveva 14 anni e fu mandato in un campo di lavoro. Lì caricava sabbia e quasi morì di tifo, venendo infine assegnato al trasporto delle centinaia di Ebrei morti di tifo. Un giorno durante il trasporto dei morti entrò in una casa di Polacchi a elemosinare qualche patata. Fu preso dai soldati tedeschi che lo volevano impiccare, ma ebbe salva la vita perché il comandante di un vicino campo di lavoro ci mise una buona parola. Scoppiando in lacrime Rozenkier ricorda: "Mia sorella Leah lavorava per quel comandante. Gli faceva da cuoca, ma gli cedette il proprio corpo per salvarmi la vita."
Dopo oltre un anno passato nei campi di lavoro fu spedito ad Auschwitz in un'affollato carro bestiame. Fu tatuato col numero 143511 e fu assegnato ad un vicino campo di lavoro dove si produceva gomma sintetica. Un giorno un associato del dottor Mengele lo vide e lo fece spedire al campo di Birkenau per esperimenti. Rozenkier sostiene che i suoi capelli biondo rossicci lo facevano sembrare meno Ebreo e che gli fu risparmiata la camera a gas perché i dottori nazisti pensavano che avesse dei geni insoliti. "Cercavano di capire perché mai quell'Ebreo avesse i capelli rossi". A Birkenau, mentre attorno a lui molti morivano di fame, Rozenkier veniva nutrito abbondantemente per consentirgli di sopravvivere agli esperimenti.
"Qualche volta ci davano persino la cioccolata. Capite? Cioccolata." "Al dottor Mengele non importava niente se morivamo o sopravvivevamo. Qualche volta dava a qualcuno della cioccolata e un minuto dopo gli sparava in testa." Dopo essere sopravvissuto agli esperimenti compiuti su di lui, un dottore lo prese a benvolere e riuscì a mandarlo a lavorare in una miniera di carbone. Da lì partecipò alla tristemente famosa marcia fino a Buchenwald durante la quale i Nazisti spararono a centinaia di persone che cercarono di fuggire. Era a Buchenwald quando le truppe americane lo liberarono.
"Se avessi saputo di essere sterile non avrei mai sposato mia moglie. Non è giusto nei suoi confronti. Lei aveva il diritto di avere dei figli". In seguito hanno adottato una bambina, Allison, che ora ha 35 anni. Mr Rozenkier vuole un indennizzo da Schering e Bayer, che era allora una divisione di I.G.Farben, perché esistono documenti che provano che alcuni dottori dipendenti della Schering parteciparono al lavoro di sterilizzazione a Birkenau e in altri campi, mentre per la sterilizzazione vennero usate sostanze chimiche prodotte dalla Bayer. Con la sua azione legale chiede anche che le compagnie coinvolte rivelino quali sostanze chimiche gli furono iniettate. Per lui il ricorso al tribunale è solo un modo per ottenere giustizia, poiché ha intenzione di donare qualunque cifra riesca a ottenere a Israele. Come molti altri sopravvissuti all'olocausto, Mr Rozenkier è a disagio sapendo di essere sopravvissuto mentre così tanti altri della sua famiglia o comunque Ebrei sono morti. "Sono l'unico a soffrire ora, perché avrei dovuto essere con gli altri. Mi sento in colpa".
Steven Greenhouse
(tradotto da Luther Blissett)
Venduti all’asta per 300mila dollari i diari di Mengele
22 lug. I diari intimi del medico nazista Josef Mengele, famoso per i suoi esperimenti pseudoscientifici sui prigionieri del campo di Auschwitz, sono stati venduti ieri in un’asta a Stamford, in Connecticut, per 300 mila dollari. La casa d’aste Alexander Autographs ha annunciato che i diari sono stati acquistati da un collezionista ebreo ortodosso, un privato che intende aprire un suo proprio museo.
Il presidente della casa d’aste ha precisato che i diari sono stati venduti per 292.775 dollari. Furono redatti da Mengele dopo la Seconda Guerra Mondiale, tra il 1960 e il 1975, quando il medico nazista si era rifugiato in Sudamerica. Contengono più che altro appunti di carattere filosofico, poesie, scritti di carattere autobiografico, alcuni disegni a matita. Ricercato dall’Interpol, Mengele è morto in Brasile nel 1979, all’età di 67 anni. I diari erano stati sequestrati nel 2004 dalla polizia brasiliana nell’abitazione di una coppia tedesca di San Paolo, dove Mengele aveva vissuto.
Redazione agenzie
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