venerdì 23 agosto 2013

animali uccisi

"NonSoloAnimali" ha aggiunto una foto del 23 agosto 2013 sul suo diario. ANIMALI UCCISI DALL' ATTACCO CHIMICO IN SIRIA. Centinaia di cani e gatti morti per le vie di Damasco: cominciano le operazioni di pulizia delle strade della capitale siriana, dopo il presunto attacco al gas nervino denunciato mercoledì da attivisti e ribelli siriani che avrebbe provocato la morte di 1700 civili, molti dei quali erano donne e bambini. Qualsiasi cosa sia sia stata usata per provocare questa strage, ha ucciso anche gli animali: in queste ore un gruppo di volontari sta recuperando dalle strade le carcasse degli animali, per evitare la diffusione di malattie. È il Daily Mail a pubblicare queste immagini, che mostrano gli attivisti al lavoro a Zamalka, alla periferia di Damasco, una delle zone più colpite dall’attacco di mercoledì mattina, quando alcuni razzi hanno liberato nell’aria una sostanza – gas nervino, dicono i ribelli – che in pochi minuti ha seminato la morte. Gli animali vengono accatastati in cumuli, uccisi dallo stesso gas velenoso che ha stroncato la vita di uomini, donne e bambini. Le accuse dei ribelli contro Bashar al-Assad, che avrebbe ordinato l’attacco chimico su Damasco sono ancora da verificare, ma la morte degli animali domestici e del bestiame potrebbe costituire una prova importante per inchiodare il regime siriano alle proprie responsabilità come chiesto dalla comunità internazionale e dal segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. ANIMALI UCCISI DALL' ATTACCO CHIMICO IN SIRIA. Centinaia di cani e gatti morti per le vie di Damasco: cominciano le operazioni di pulizia delle strade della capitale siriana, dopo il presunto attacco al gas nervino denunciato mercoledì da attivisti e ribelli siriani che avrebbe provocato la morte di 1700 civili, molti dei quali erano donne e bambini. Qualsiasi cosa sia sia stata usata per provocare questa strage, ha ucciso anche gli animali: in queste ore un gruppo di volontari sta recuperando dalle strade le carcasse degli animali, per evitare la diffusione di malattie. È il Daily Mail a pubblicare queste immagini, che mostrano gli attivisti al lavoro a Zamalka, alla periferia di Damasco, una delle zone più colpite dall’attacco di mercoledì mattina, quando alcuni razzi hanno liberato nell’aria una sostanza – gas nervino, dicono i ribelli – che in pochi minuti ha seminato la morte. Gli animali vengono accatastati in cumuli, uccisi dallo stesso gas velenoso che ha stroncato la vita di uomini, donne e bambini. Le accuse dei ribelli contro Bashar al-Assad, che avrebbe ordinato l’attacco chimico su Damasco sono ancora da verificare, ma la morte degli animali domestici e del bestiame potrebbe costituire una prova importante per inchiodare il regime siriano alle proprie responsabilità come chiesto dalla comunità internazionale e dal segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon.

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