Una decisione storica, e inattesa, quella di Mario Draghi: il governatore della Banca centrale europea taglia i tassi al minimo storico, il costo del denaro passa allo 0 per cento. L'ex numero uno di Bankitalia usa ancora il consueto bazooka contro i rigurgiti della crisi economica e contro le bizze delle Borse. Un'arma che però nessuno pensava fosse disposto a mettere in campo. Il taglio del costo del denaro ha effetti non soltanto macroeconomici, ma anche concreti sulla nostra vita di tutti i giorni. Passiamoli in rassegna.
Borsa - Primo obiettivo di quest'ultima sforbiciata ai tassi è dare fiato alle Borse, gravate da questo inizio difficile di 2016. Il messaggio di Draghi è chiaro: la Bce fa da scudo, in ogni modo possibile, agli attacchi speculativi, agendo in modo sempre più simile a quello della Fed statunitense, che non aveva esitato a tagliare il costo del denaro fino allo zero e sotto. In parallelo, la mossa sui tassi dovrebbe sopire le recenti tensioni sullo spread, il famigerato differenziale che era tornato a salire in modo a tratti preoccupante.
Mutui - Per chi ha già un mutuo in corso cambia poco: i prestiti per la casa seguono l'indice Euribor, che è già ai minimi storici e vicino allo zero ormai da mesi. Per chi ha un mutuo non a tasso fisso, la rata non cambierà. Qualcosa potrebbe invece cambiare per le famiglie che hanno un finanziamento ancorato al tasso Bce: prodotti che però, nel nostro Paese, hanno una scarsa penetrazione. Il taglio della Bce potrebbe però innescare un volano positivo sugli spread delle banche: i vantaggi potrebbero raccoglierli le famiglie che ancora un mutuo devono sottoscriverlo. Il prestito, infatti, potrebbe diventare meno caro e avere effetti anche sui vecchi mutui, "rottamabili" con la surroga.
Imprese - La sforbiciata al costo del denaro potrebbe portare per le imprese alcuni risparmi complessivi. Per i prestiti già negoziati, infatti, i costi non saranno rivisti automaticamente; la revisione automatica avverrà soltanto nei casi dei contratti che lo prevedono (come per esempio accade sui mutui a tasso fisso o variabile). La maggiore quantità di denaro, però, si renderà disponibile a prezzi più bassi: questo comporta un calo dei costi impliciti per ogni tipo di spiegazione.
Inflazione - Obiettivo, farla aumentare. L'inflazione troppo bassa, nonostante le apparenze, non è una buona notizia. Lo è infatti soltanto nel brevissimo periodo: il rialzo dei prezzi è una delle grandezze che incrementano i ricavi delle imprese e la loro disponibilità a creare lavoro.
Borsa - Primo obiettivo di quest'ultima sforbiciata ai tassi è dare fiato alle Borse, gravate da questo inizio difficile di 2016. Il messaggio di Draghi è chiaro: la Bce fa da scudo, in ogni modo possibile, agli attacchi speculativi, agendo in modo sempre più simile a quello della Fed statunitense, che non aveva esitato a tagliare il costo del denaro fino allo zero e sotto. In parallelo, la mossa sui tassi dovrebbe sopire le recenti tensioni sullo spread, il famigerato differenziale che era tornato a salire in modo a tratti preoccupante.
Mutui - Per chi ha già un mutuo in corso cambia poco: i prestiti per la casa seguono l'indice Euribor, che è già ai minimi storici e vicino allo zero ormai da mesi. Per chi ha un mutuo non a tasso fisso, la rata non cambierà. Qualcosa potrebbe invece cambiare per le famiglie che hanno un finanziamento ancorato al tasso Bce: prodotti che però, nel nostro Paese, hanno una scarsa penetrazione. Il taglio della Bce potrebbe però innescare un volano positivo sugli spread delle banche: i vantaggi potrebbero raccoglierli le famiglie che ancora un mutuo devono sottoscriverlo. Il prestito, infatti, potrebbe diventare meno caro e avere effetti anche sui vecchi mutui, "rottamabili" con la surroga.
Imprese - La sforbiciata al costo del denaro potrebbe portare per le imprese alcuni risparmi complessivi. Per i prestiti già negoziati, infatti, i costi non saranno rivisti automaticamente; la revisione automatica avverrà soltanto nei casi dei contratti che lo prevedono (come per esempio accade sui mutui a tasso fisso o variabile). La maggiore quantità di denaro, però, si renderà disponibile a prezzi più bassi: questo comporta un calo dei costi impliciti per ogni tipo di spiegazione.
Inflazione - Obiettivo, farla aumentare. L'inflazione troppo bassa, nonostante le apparenze, non è una buona notizia. Lo è infatti soltanto nel brevissimo periodo: il rialzo dei prezzi è una delle grandezze che incrementano i ricavi delle imprese e la loro disponibilità a creare lavoro.
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