sabato 4 luglio 2015

Autismo correlato a glutine, caseina, pesce, vaccini, metalli pesanti

glutine-caseina

Ruolo del glutine e della caseina nell’insorgenza dell’autismo

Il legame proposto tra glutine, caseina e autismo è emerso nel 1970. I bambini che hanno DSA (Disturbi dello Spettro Autistico) non sono in grado di abbattere le proteine della dieta a glutine e caseina, causando la formazione di peptidi oppioidi (aminoacidi che sono simili alle proteine). Si è anche ipotizzato che i bambini con autismo abbiano anche la “sindrome dell’intestino permeabile“. A causa di questa sindrome, questi peptidi sono quindi in grado di sfuggire al tubo digerente, attraversare le membrane intestinali, entrano nel flusso sanguigno, e salgono al cervello, causando i sintomi neurocomportamentali che noi conosciamo come DSA. Eliminando gli alimenti che contengono glutine e caseina dalla dieta di un bambino (nota come dieta senza glutine e caseina) che hanno queste condizioni, si possono notare, in molti casi, dei miglioramenti comportamentali.
Anche in bambini risultati non celiaci, una dieta priva di glutine, caseina ha determinato un visibile miglioramento di sintomi quali l’iperattività, l’insonnia, l’agitazione continua, l’irregolarità intestinale, il deficit attentivo, la scarsa recettività e capacità di partecipazione alle sedute terapeutiche.
La dieta priva di glutine e caseina va abbinata anche ad una cura di disintossicazione da metalli pesanti (terapia chelante).

Autismo e Mercurio nei Pesci

Ci sono state molte discussioni tra i professionisti medici, così come tra i genitori di bambini autistici, circa un possibile collegamento tra tossicità dei
metalli pesanti e autismo, in particolare tra mercurio e autismo. Negli ultimi anni, il mercurio nel pesce è diventata una delle principali preoccupazioni. La maggior parte delle famiglie che si sono occupate degli aspetti biomedici dell’autismo sono probabilmente consapevoli del fatto che i pesci predatori di grandi dimensioni come il salmone, merluzzo, tonno, squali etc contengono alti livelli di mercurio.

Fino a metà del 2006, il Centro di Recupero Autismo consigliava alle famiglie di evitare di consumare pesci di grandi dimensioni. I piccoli pesci erano ok, o così pensavamo. Tuttavia alcuni genitori hanno deciso di non dare qualsiasi tipo di pesce – sia quello di grande o piccola dimensione – perché ai loro bambini non piace comunque questo alimento.
La maggior parte dei bambini che seguono il nostro programma di trattamento biomedico per l’autismo sono sottoposti regolarmente ad analisi del capello. Successivamente, quando abbiamo confrontato i livelli di mercurio dei capelli di questi ragazzi che non mangiano pesce, rispetto a quelli che hanno continuato a mangiare piccoli pesci, il primo gruppo aveva livelli significativamente più bassi di mercurio nei capelli. Questo suggerisce che il mercurio nel pesce rimane un problema anche quando vengono consumati pesci piccoli.
Sulla base di questa osservazione clinica, ora consigliamo a tutti i bambini con autismo, così come alle donne in gravidanza, di evitare il consumo di tutto il pesce. Per quanto riguarda i crostacei e i frutti di mare altri, non abbiamo ancora alcun dato ma pensiamo che sia meglio evitarli. (I frutti di mare contengono, oltre al mercuriocontengono alti livelli di diossina e PCB, n.d.r.)

Mercurio negli oli di pesce

In precedenza, abbiamo seguito anche dei genitori che hanno dato ai loro figli autistici supplementi di olio di pesce a basso costo. L’analisi dei capelli di questi bambini ha mostrato elevati livelli di mercurio.
Per la supplementazione di omega 3 ad alto valore biologico consigliamo il consumo quotidiano di frutta a guscio come noci, mandorle, pinoli e olio di semi di lino biologico.

I dati clinici su mercurio e autismo

Nel mese di ottobre 2006, abbiamo compilato e presentato i dati clinici di 80 bambini che hanno ricevuto il trattamento biomedico presso il Centro di Recupero autismo . In questo gruppo, il 34 % aveva i capelli analizzati per il mercurio. I dati hanno rivelato che su 29 bambini, l’85 %, aveva elevati livelli di mercurio (più di 0.4μg / g). Inoltre, si è riscontrato che una riduzione dei livelli di mercurio è correlata con miglioramenti nei punteggi ATEC. In altre parole, la condizione dei bambini autistici migliora quando il mercurio viene ridotto.
[…]
I dati suggeriscono un forte legame tra livello di mercurio e autismo. Anche se ilmercurio non è l’unico fattore, sembra essere un fattore importante. L’alto livello di mercurio nel pesce è diventato un problema serio, soprattutto per i bambini con autismo.
Tratto da: Autism and Mercury in Fish – (Autism NutritionNutritional & biomedical support for children with autism)

Metalli pesanti e autismo

Da uno studio dal titolo: Evidenza di tossicità, stress ossidativo e insulto neuronale nell’autismo, effettuato dall’Universita di Psichiatria Texas Southwestern Medical Center at Dallas e pubblicato dallla rivista “Toxico Enviroment Health num. nov/dic 2006, e tradotto per l’Italia dal gruppo di traduzione di GCA AREA ONLUS sono stati finalmente resi noti in modo ufficiale i dati in cui si dichiara la stretta correlazione tra avvelenamento da metalli pesanti e autismo. Esempi di metalli pesanti sono piombo (Pb), mercurio (Hg), cadmio (Cd), cobalto (Co), rame (Cu) e nickel (Ni) (Lopez-Artiguez and Repetto, 1993).
I metalli sono contaminanti naturali presenti ovunque nell’ambiente, sebbene l’industria moderna li abbia ulteriormente aumentati. Un report del Centers for Disease Control, per esempio, pubblicato nel 1991 riporta che 4 milioni di bambini in età prescolare negli Stati Uniti abbia livelli rialzati di piombo (CDC, 1991) . Relazioni aneddotiche a diversi studi indicano che molti bambini con autismo hanno livelli anormali/tossici di metalli pesanti (Holmes et al., 2003; Lonsdale, 2002; Filipek et al., 1999; Eppright et al., 1996; Accardo et al., 1988; Wecker et al., 1985; Shearer et al., 1982) .
Per esempio, Filipek et al. (1999) trovarono che il 44% dei bambini autistici e psicotici hanno concentrazioni di piombo nel sangue maggiori che due deviazioni standard più alte della media.
Sia Wecker et al. (1985) che Shearer et al. (1982) trovarono bassi livelli di cadmio nei capelli di bambini con autismo/ASD.
Lonsdale (2002) scoprì che i bambini con autismo avevano una maggiore concentrazione di arseniconelle loro urine rispetto al gruppo di controllo sano.
In genere vengono riportati anormali livelli di mercurio, piombo, bismuto, cadmio e arsenico(Lonsdale, 2002; Filipek et al., 1999; Eppright et al., 1996; Holmes et al., 2003; Fido and Al-Saad, 2005; Wecker et al., 1985; Shearer et al., 1982) .
Vengono trovati alti in particolare i metalli sulfidril-reattivi (mercurio, cadmio, piombo e arsenico sono sulfidril-reattivi) (Lonsdale, 2002; Quig, 1998) .
Due studi di capitale importanza, Holmes et al. (2003) e Bradstreet et al. (2003) , hanno influenzato le nostre conoscenze sui metalli tossici nell’autismo. Lo studio condotto da Holmes et al. (2003) su 94 bambini con autismo che erano per sesso ed età accoppiati a 45 di controllo, trovò che i capelli di primo taglio (le prime ciocche tagliate ai neonati) avevano livelli di mercurio che erano statisticamente di gran lunga inferiori a quelli del gruppo di controllo. I bambini con autismo che erano più gravi avevano i livelli più bassi e i bambini che erano meno gravi avevano livelli più alti. Lo studio ci fornì inoltre informazioni sui livelli di esposizione al Mercurio (basati sul consumo di pesce, esposizione al mercurio attraverso i vaccini e alle amalgame delle madri).I bambini con autismo avevano maggiori livelli di esposizione rispetto al controllo. Questo studio suggerì che i bambini con autismo non erano in grado di eliminare il Mercurio che invece si accumulava dentro di loro. Bradstreet et al. (2003) stabilì che quando bambini con ASD e bambini di controllo venivano trattati con dosi multiple di 2, 3-dimercaptosuccinic acid (DMSA) (un agente chelante approvato dalla FDA ), i bambini con ASD espellevano 5 volte più mercurio rispetto a quelli di controllo.
L’evidenza degli studi di Holmes et al. (2003) e di Bradstreet et al. (2003) suggerisce che i bambini con autismo possono essere scarsi detossificatori relativamente ai bambini che si sviluppano normalmente.
Un recente studio completato da Palmer et al. (2006) ha stabilito che , in Texas, per ogni 1000 pound di mercurio rilasciato nell’ambiente, c’era un incremento del 61% nell’incidenza dell’ autismo. Questo studio fu uno dei primi a mostrare una correlazione tra mercurio rilasciato nell’ambiente e incidenza di autismo. È importante notare che il mercurio inalato è assorbito quasi completamente dai polmoni e attraversa sia la placenta che la barriera ematoencefalica (Berlin et al., 1969; Yokel et al., 2006) .
Ulteriore evidenza di una tossicità ai metalli pesanti viene dall’ Autism Research Institute. L’ Autism Research Institute ha raccolto dati da più di 22.300 genitori di bambini con autismo sugli effetti comportamentali degli interventi biomedici. I sondaggi riguardano un elenco di 45 farmaci , 23 supplementi non-farmaci o trattamenti biomedici e 9 diete speciali. È stato chiesto ai genitori di classificare i trattamenti su una scala di 6 punti. Di queste 77 scelte, i genitori hanno classificato come il più alto il trattamento di chelazione (o di rimozione dei metalli pesanti) Il 76% dei genitori ha detto che il proprio bambino “è stato meglio” con questo trattamento. Il secondo trattamento è stato la dieta senza glutine e caseina al 65% (ARI, 2006).

Protocollo DAN!

Il movimento DAN! (Defeat Autism Now! – Sconfiggere l’autismo adesso!) nasce nel 1995 ad opera del Dr. Bernard Rimland – fondatore dell’ASA (Autism Society of America) e dell’ARI (Autism Research Institute) di San Diego – e dei dottori Sidney Baker e Jon Pangborn.
L’ARI, fondato nel 1967, ha come scopo centrale la ricerca di nuove prospettive terapeutiche all’interno della medicina ufficiale, un punto di vista nuovo di trattare l’autismo non più osservato nei suoi sintomi, ma nelle sue cause scatenanti.
L’ARI sostiene la tesi che l’autismo non è una malattia di origine neurologica, ma piuttosto uno scompenso biochimico causato, con molta probabilità, da una fragilità geneticache rende alcuni bambini poco adatti all’eliminazione di agenti chimici e di metalli pesantiintrodotti nei loro corpi attraverso vaccini, farmaci, amalgame dentarie, agenti fortemente inquinanti presenti nell’ambiente, e ancor più pesantemente, l’interazione di alcuni di questi fattori. Queste cause conducono ad uno scompenso biochimico, che a sua volta diviene causa di scompenso neurologico, a sua volta causa della perdita delle abilità. Il Dr. Bernard Rimland sostiene che curare e ripristinare la biochimica del corpo, attraverso la biomedicina, porta al recupero fisico dell’individuo colpito, che a questo punto, si trova nella condizione ottimale per un recupero anche dei deficit mentali e relazionali.

Magnesio e vitamina B6

Il Dr. Gilbert LeLord e il suo gruppo in Francia, hanno dimostrato che quasi il 50% dei bambini e degli adulti con autismo migliorano con l’uso di B6 e Magnesio, e che IN MEDIA il dosaggio ottimale è 16 mg di B6 e 8 mg di Magnesio per ogni Kg corporeo).

Conferenza del Dott Nicola Antonucci – Medico DAN!

      

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