Ieri sera, a Pechino, ero in uno storico ristorante Szechuan con una mia amica che, incidentalmente, è anche un diplomatico cinese. Abbiamo chiacchierato un po’, abbiamo ordinato il cibo, e poi, improvvisamente, mi si è seccata la gola ed annebbiata la vista.
Mi sono inchinato e l’ho ringraziata per la sentita proposta che la Cina ha fatto per salvare la Russia.
Appena prima di lasciare il mio albergo, ho letto le notizie su RT:
“Il ministro degli Esteri cinese si È impegnato a sostenere la Russia mentre affronta una recessione economica dovuta alle sanzioni ed alla caduta dei prezzi del petrolio. Aumentare lo scambio in Yuan È la soluzione proposta dal ministro del Commercio di Pechino.
- La Russia possiede la capacità e la saggezza per superare la presente difficoltà nella situazione economica -, ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi ai giornalisti. China Daily ha riportato lunedì: – Se da parte russa c’è bisogno, forniremo la necessaria assistenza nei limiti delle nostre capacità-“.
Non rappresentavo assolutamente la Federazione Russa qui a Pechino, né la mia amica rappresentava la Cina quella sera, a tavola. Era un incontro informale alla presenza di alcuni amici, nulla di più.
Senza menzionare che non sono “tecnicamente” un russo. Sì, sono nato a Leningrado ma ho passato quasi tutta la mia vita altrove…in giro per il mondo, per essere precisi. E’ anche nelle mie vene, non che importi davvero, c’è una bella confusione…vi circola una miscela esplosiva di sangue russo, cinese ed europeo.
Ma ultimamente, per me e per molti altri, essere russo è molto più di una faccenda di sangue. “Sono un ribelle, quindi sono russo”, per parafrasare Albert Camus. Oppure:”Sono russo perchè mi rifiuto di abbandonare la lotta”.
“Ya Russkii!” o “Cubano soy!” E’ semplicemente una bella sensazione, e ti fa sentire orgoglioso, e più forte.
Il mondo è in agitazione. Come nei primi anni ’40, qualcosa di tremendo sta prendendo forma, qualcosa di irreversibile.
Quasi tutti noi che ci siamo dedicati ad analizzare l’Impero lottando contro la propaganda ed il nichilismo che diffonde, ed i suoi venefici tentacoli che si estendono fino ad ogni angolo del globo, sappiamo che “blandire” l’imperialismo Occidentale è chiaramente impossibile quanto è poco pratico, e anche immorale.
Come (chiaramente prendendo in prestito dalla retorica fondamentalista Cristiana) piaceva dire a George W. Bush: “O siete con noi o contro di noi”. Le nazioni oggi sono evidentemente messe alle strette: “o accettano la dottrina neo-coloniale Occidentale” o vengono distrutte, una dopo l’altra, come è stato per Iraq, Afghanistan, Libia e Siria.
Nessuna logica viene in aiuto, nessun negoziato, nessuna mediazione internazionale delle Nazioni Unite. Appelli alla semplice compassione umana non smuovono i padroni dell’Impero di un centimetro.
E’ chiaro che l’Impero si stia preparando per l’assalto finale. Non recederà. Attaccherà, distruggerà e annichilirà. Nessuna idea di quando, ma lo farà. E accadrà piuttosto presto che tardi, e con una forza tremenda.
Alcuni potrebbero chiedere: perchè adesso? Perchè c’è improvvisamente una tale spinta a combattere la battaglia finale per il controllo totale del pianeta?
La risposta è molto chiara: per la prima volta il disgusto verso l’impero è diffuso, e a livello mondiale. Molta gente sta guarendo dalla cecità.
La maschera di benevolenza e razionalità è stata strappata da potenti fonti d’informazione con base in America Latina, Russia, Cina, Iran ma anche in Nord America, dove i media indipendenti stanno giocando un ruolo semore più importante. Non è nemmeno più questione di una qualche elaborata “obiettività”. Per capire le cose come si deve, è sufficiente chiamare il fascismo con il suo vero nome, come è sufficiente identificare gli omicidi di massa perpetrati dall’Impero in tutti i continenti!
La maschera è caduta è quello che ora appare è orribile: il volto di un mostro, con sangue e pus, un ghigno avido e artigli spietati. E’ un mostro ancora innamorato di sè, incapace di vedere il proprio orrore. Rimane fiero del proprio dogma religioso fondamentale, che spesso non vede nemmeno come “religioso”. E’ concentrato sulla propria presunzione, sulla contorta fede del fondamentalismo di mercato, per la quale tutto e tutti sono in vendita. E’ un mostro pieno di complessi, sia di superiorità che di inferiorità.
Non è un mostro felice e la gente che produce è la più infelice, sola e spaventata. Ma non può cambiare, non può recedere, non può mollare. Preferirebbe distruggere i suoi figli e il mondo, piuttosto che ammettere che ha sbagliato completamente, per anni, decadi e secoli.
Ora molta gente ne ha avuto abbastanza, e alcuni si sono addirittura dimenticati di come si fa ad avere paura! E il mostro lo sa, ed in verità ha esso stesso paura, di quelli che non hanno paura.
Le voci dei senza voce adesso risuonano sempre più forti – facciamo si che sia così!
Ad eccezione dei paesi in cui intelletuali ed “élites” si sono completamente venduti, come in Indonesia e Malaysia, le orrende azioni del colonialismo e neo-colonialismo europeo e nord americano finalmente vengono discusse, analizzate e comprese.
E il mostro, l’Impero, sa che è l’inizio della fine.
Non può vivere come un pari. Dunque, combatterà la sua battaglia finale. Proverà a vincere. Oppure, distruggerà il mondo. Perchè la vita non è degna di essere vissuta, senza il pieno potere; se il suo Dio non ha il potere, se non è percepito come colui che fa rispettare il manifesto divino.
Quando vado dal barbiere a Beirut o Amman e mi chiedono “da dove vieni?” (era una domanda dolorosamente disorientante e complessa a cui rispondere, appena qualche anno fa), rispondo semplicemente: “Russia”, e la gente mi abbraccia e dice:”Grazie”.
Non è perchè la Russia sia perfetta. Non è perfetta – così come nessun paese al mondo potrebbe o dovrebbe esserlo. Ma è perchè una volta ancora si sta opponendo all’Impero, e l’Impero ha portato così tanti orrori, così tanta umiliazione a così tanta gente; a miliardi di persone in tutto il mondo…e per loro, per così tanti di loro, chi si oppone all’Impero è un eroe. E’ quello che ho sentito di recente, con le mie orecchie, da persone in Eritrea, Cina, Russia, Palestina, Ecuador, Cuba, Venezuela e Sud Africa, per non nominare che alcuni posti.
Ed è per quello che l’Impero ora “ha tanta fretta”, È restio ad aspettare più a lungo, tenta di provocare la Russia, di portarla, metaforicamente, in una altro epico scontro aperto, come quello combattuto in tempi lontani, sul ghiaccio, da Alexandr Nevskyi.
L’impero ha troppa fretta, ha troppa paura per pensare, per capire, per ricordare quello che ogni invasore ha imparato nel modo più duro: la Russia può essere attaccata e il popolo russo essere ucciso a milioni. Ci possono essere devastazione e fuoco; possono esserci rovine, lacrime e tombe, tombe, tombe… Madri che seppeliscono i loro figli e figli che tornano a casa per trovare soltanto ceneri. Ma la Russia non può essere sconfitta. Quando la sopravvivenza del mondo È in gioco, la Russia si solleva, enorme, potente e spaventosa. E combatte come nessun’altra nazione è in grado di fare; combatte per l’umanità, non solo per se stessa. E vince.
Quando giunge un tale momento, c’è un solo modo per sconfiggere la Russia: distruggere l’intero pianeta.
E’ pronto per questo, signor Obama? Siete pronte per questo, America ed Europa delle corporazioni? Siete pronti per questo, Cristiani Pentecostali, Televangelisti e altri esseri moralmente defunti?
Pensateci bene. Ancora un passo e vi troverete ad affrontare due enormi nazioni, e dozzine di più piccole, pronte a combattere per la sopravvivenza dell’umanità.
La vostra sola forza è nelle vostre armi di distruzione di massa, e quindi nel diffondere la paura. E la maggior parte delle vostre argomentazioni non sono basate sulla verità, ma su inganno e bugie.
Questo anno, sono stato testimone delle vostre imprese in Iraq, Eritrea, Cina, Ucraina, in tutta l’Africa e il Medio Oriente.
Quest’anno, in qualche modo, pare vi siate spinti troppo in là, che la proverbiale goccia sia traboccata sulla Terra.
Smettetela! E smettetela di torturare questa terra. Non provocate, non innescate un’altra guerra mondiale!
Fermatevi o ci sarà uno scontro. E perderete, o perderemo tutti, ma voi perderete in ogni caso, perchè questa volta Russia e Cina, Venezuela e Cuba, e altri e molti altri ancora, non cederanno più, mentre altri si uniranno.
Nonostante tutto il suo terrore, la sua propaganda ed il lavaggio del cervello chiamato “educazione”, l’Impero è ben conscio di stare perdendo la presa sul potere globale. Ed è terrorizzato, perchè non conosce altro modo di vivere che con una frusta in mano. Il pianeta terra si rende conto che il sovrano è malvagio, crudele e perverso – alcuni lo capiscono chiaramente usando la logica, altri semplicemente lo sentono in modo intuitivo. Se ci fosse davvero una democrazia globale, la gente di questo pianeta getterebbe l’attuale struttura di potere ai cani. Ma non c’è, ancora non c’è! Guardate solo le Nazioni Unite, sdentate e costantemente umiliate. Quasi ovunque, votare è divenuto nulla più che il gesto di ficcare un pezzo di carta in una scatola, poco altro.
Il 2015 si avvicina. Nel corso di quest’anno diverrà chiaro chi stia combattendo per la sopravvivenza della razza umana, e chi sia dalla parte dell’oppressione, dell’imperialismo, e dell’impero.
L’anno prossimo, sempre più nazioni verranno destabilizzate e attaccate. Forse milioni di persone verranno uccise, come vengono uccise ogni anno, ma con ogni probabilità quest’anno saranno molti di pià.
I “movimenti di opposizione” fabbricati dall’Occidente, come anche vari gruppi Cristiani e fazioni religiose di destra, seguiteranno a stare saldamente a fianco dell’oppressione imperialista del fondamentalismo di mercato. La piccola borghesia conservatrice in Occidente e in quasi tutti gli “stati clienti” combatterà per mantenere i suoi privilegi. Strutture familiari fasciste continueranno ad intimidire bambini e giovani, impedendogli di pensare, di ribellarsi e di vivere.
L’Impero ha molti alleati, in tutto il mondo, benchè la maggior parte di essi sia di natura estremamente sinistra. Ma i suoi più stretti alleati sono sempre ignoranza, servilismo e paura.
Mentre le nostre rivoluzioni, quelle vere, come la resistenza e le battaglie per un mondo migliore, sono sempre basate sulla conoscenza e sono, in sostanza, nient’altro che un atto di amore.
La battaglia che ci attende sarà estremamente dura; sarà una lotta epica, che coinvolgerà grandi stati nazionali oltre che gruppi e movimenti.
Mentre lo scalcagnato orso russo viene battuto e trascinato in un conflitto militare, grandi dragoni cinesi sono determinati a formare un cerchio protettivo, e questa volta dichiarano apertamente che arriveranno in soccorso di nazioni più deboli attaccate dall’Occidente. Come anche il New York Times ha riportato:
“Il signor Xi non ha menzionato gli Stati Uniti ma ha inequivocabilmente pungolato Washington dicendo :- La tendenza crescente verso un mondo multipolare non cambierà.
– un riferimento alla visione cinese per cui il ruolo post-bellico dell’America come unica superpotenza si avvicina alla fine”.
L’obiettivo è di non permettere mai più all’imperialismo Occidentale e al colonialismo di prendere il controllo del pianeta, come ha fatto spietatamente alla fine del 19° secolo e all’inizio del 20°, al costo di decine di milioni di vite umane.
Dopo secoli di saccheggio, stupro e occupazioni, l’Occidente non ha titolo per governare il mondo.
Dopo la costante giustificazione e glorificazione delle proprie azioni, il lavaggio del cervello del pianeta, indotto a credere che esso porti davvero progresso e razionalità ai selvaggi (il resto del pianeta), non può vedersi affidate “informazione” ed “educazione” della gente.
E’ per questo che ora abbiamo i media indipendenti, come anche potenti fonti informative a controllo statale localizzate in paesi che non hanno intenzione di soccombere a propaganda ed indottrinamento Europei e Nord Americani.
Questi media e strutture educative dovrebbero, e lo faranno, ritracciare l’intera narrativa storica e contemporanea.
Alcuni esempi?
Invece di glorificare la saggezza dei padri fondatori degli Stati Uniti, dovremmo ricordare che il Nord America fu creato sull’inimmaginabile sofferenza della popolazione indigena, sul bigottismo Cristiano e sulle conversioni forzate, sul genocidio e sul furto della terra. E che ciò non fu fatto da una qualche nuova razza extraterrestre chiamata “Americani”, ma dagli stessi puritani Europei e dalle stesse orde religiose che già per secoli avevano ucciso in tutta l’Asia, l’Africa e il Medio Oriente.
La “Nuova America”, sia Nord che Sud, fu prevedibilmente creata con la paura, la violenza e il furto.
Dovremmo ricordare gli schiavi portati in ceppi dall’Africa. La maggior parte di loro morì traversando l’Oceano, le donne stuprate e umiliate, i bambini stuprati e marchiati per sempre, gli uomini con la loro dignità strappatagli via.
Donne e ragazze venivano allora incatenate nei campi, diventando giocattoli sessuali per quegli agricoltori bianchi “puritani”. Uomini e bambini, almeno quelli sopravvissuti, venivano fatti lavorare giorno e notte, fino a cadere morti per consunzione.
Tutto questo fatto all’ombra della croce, del progresso e della “democrazia”.
Così fu costruita l’America. Questa è la storia vera, la vera narrativa di quei “grandi inizi della terra dei liberi”!
E quei teatri d’Europa, quelle chiese e cattedrali, quei palazzi e parchi – tutti creati da saccheggio e genocidio, colonialismo e crociate, “avventure militari”.
Così il regime, così l’establishment occidentale ha sempre funzionato. Lo stupro è amore. L’indottrinamento è educazione e informazione. La paura è fede. La schiavitù è libertà!
Vogliamo un mondo di questo tipo ancora per decadi, magari per secoli?
Non lo sto chiedendo ai parigini, ai londinesi o ai newyorkesi. Non lo sto chiedendo agli uomini d’affari corrotti di Jakarta o ai predicatori squilibrati di Kinshasa, agli alti gradi militari di Kigali o ai signori feudali assassini in Guatemala.
Nessun umanista, nessun essere umano compassionevole vuole merda di questo tipo!
E per la prima volta, la gente non ha paura di dirlo, o almeno di leggerlo e sentirlo dire!
Io non ho paura a scrivere questo. Tu hai paura a leggerlo? Non credo proprio.
La “pace” di cui ci hanno parlato più e più volte, È qualcosa che deve essere ottenuto e sostenuto con tutti i mezzi.
Ma a quale tipo di pace miriamo, e pace per chi?
L’Impero vuole un’intesa di “pace”, in cui paesi come Cuba e Russia, Venezuela e Cina, semplicemente gettino la spugna, cedano e si arrendano. Questa non è pace!
Ci viene chiesto, ordinato, di vivere pacificamente in un mondo comandato da padroni Europei e Nord Americani, mentre alcuni schiavi strisciano tra i rifiuti.
Da noi ci si aspetta che soccombiamo all’unico e solo dogma religioso sul quale questo intero sistema, razzista, imperialista e capitalista si regge?
Perù: che prospettiva! Che pace!
Per loro, per l’Occidente imperialista, pace significa soltanto una cosa: incontrastato dominio sul pianeta.
Se uno combatte per il suo popolo è un terrorista, un bandito. Allora, è guerra!
I Nazisti chiamavano i combattenti della resistenza in Ucraina e Francia “terroristi”
L’esercito israeliano chiama la resistenza palestinese allo stesso modo.
L’occidente chiama ogni ribellione legittima “terrorismo”. Anche lo MRTA in Perù era un “gruppo terrorista”, la resistenza del MIR contro Pinochet era “terrorista”. Il movimento principalmente sociale in Libano – Hezbollah – È definito “terrorista”, e così il fiero stato Eritreo nella sua interezza.
I Musulmani Sciiti sono “terroristi” perchè l’occidente supporta i mostri Sunniti nel Golfo Persico.
Che Guevara era un terrorista, così anche Fidel e il sub-comandante Marcos. Così Lumumba.
Per l’Occidente, per i regimi suoi lacchè e per le ONG, la vera pace arriverà soltanto se tutte le risorse naturali verrano offerte alle compagnie multinazionali. Tutti i movimenti di sinistra, comunisti e socialisti verrebbero macellati se la Russia ritornasse l’umiliata ed informe merda in cui fu trasformata per un breve periodo, sotto l’infido e brutale alcoolizzato Boris Eltsin, se la Cina tornasse ai giorni di Deng Xiaoping in cui offriva soltanto prodotti a basso costo, forza lavoro e pressoche nessuna opposizione globale all’imperialismo! Se il Venezuela dovesse fornire greggio e fottere la propria gente, come faceva prima dell’eroica rivoluzione di Hugo Chavez, se Cuba vendesse donne, rum e sigari per un’elemosina, come prima che la sua più nobile rivoluzione avesse luogo!
Sarebbe “pace” se miliardi di persone orribilmente povere se ne stessero a morire quiete e mansuete nelle proprie baraccopoli, mentre capitalisti, predicatori e latifondisti qualche quartiere più in là si godono le loro cliniche e scuole private!
Ma una tale pace non verrà mai più accettata!
Combattere per un mondo migliore, e per gli oppressi, è come scrivere una poesia.
La guerra è quando saccheggi e stupri, quando uccidi per opprimere e controllare gli altri!
La pace può solo essere basata sulla giustizia, in particolare sulla giustizia sociale; altrimenti non è pace.
La Russia e l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche hano combattuto per essa in molte occasioni. I tedeschi l’attaccarono, in seguito, dopo la rivoluzione del 1917, gli europei dell’Ovest e i nord americani attaccarono a loro volta, e poi di nuovo i tedeschi. Decine di milioni scomparvero difendendo la Madrepatria. Non una scusa giunse da Washington o Londra!
La Cina fu costretta ad aprirsi, umiliata, saccheggiata, compresa la sua capitale Beijing. Chi lo fece, britannici e francesi, ora tiene lezioni alla Cina su “diritti umani” e “libertà”. E’ davvero grottesco!
Guardate le altre nazioni che adesso si stanno opponendo all’imperialismo Occidentale!
L’Iran, colonizzato, distrutto quando imboccò un indirizzo socialista, poi infettato da un folle in stile Suharto, lo Shah, dopo ancora attaccato dall’Iraq, dopo che l’occidente aveva armato Baghdad.
L’America Latina – rovinata dalle spedizioni coloniali e neocoloniali per secoli, ridotta ad un nulla dalla “Dottrina Monroe”, con squadre della morte addestrate negli USA, addestrate a rapire e torturare, e a stuprare bambini di fronte ai loro genitori.
Dovremmo continuare? La Corea: decine di migliaia di civili bruciati vivi dalle truppe statunitensi nei tunnel. E’ stata una delle guerre più brutali nella storia dell’umanità, adeguatamente descritta da uno dei pi˘ brillanti giornalisti investigativi del 20° secolo – Wilfred Burchett.
L’Indocina – sette milioni vennero uccisi, bombardati o bruciati vivi.
Sapremo mai quanti furono. Il Vietnam adesso È un alleato!
Sud Africa, Zimbabwe, Eritrea…
Sì, questa è la nostra alleanza. Circa due milliardi di persone che vivono nei paesi che sono stati terrorizzati, brutalizzati, ridotti in cenere, ma che si sono rialzati e hanno deciso di combattere, piuttosto che vivere come schiavi.
Queste sono tutte nazioni imperfette, ma nazioni fondamentalmente pacifiche, nazioni che esistono principalmente per migiorare la vita dei propri uomini, donne e bambini…e di quelli in tutto il mondo.
E guardate le altre nazioni che stanno resistendo agli attacchi Occidentali- Cuba, Corea del Nord, Eritrea – ostracizzate, sopravvissute ad innumerevoli attacchi terroristici, sovversioni, propaganda e campagne di destabilizzazione. E poi, quando si mobilitano, pronte a difendersi, sono designate e descritte “stati eremiti” o “bestiali dittature”!
Chi le ha spinte all’angolo?
E’ tutto distorto. Mai più! Basta!
Sentite il silenzio, dopo che gli USA hanno deciso di “normalizzare” le proprie relazioni con Cuba? Sappiamo tutti perchÈ ci sia un tale terribile silenzio, no? Perchè capiamo che, basandoci sui secoli di coinvolgimento USA in America Latina, questo sarà parte di una nuova tattica distruttiva, di un nuovo attacco: che ora Cuba potrebbe trovarsi di fronte al più grande pericolo da decenni! Non sappiamo esattamente cosa accadrà, ma siamo in qualche modo certi che qualcosa di terribile lo farà.
L’Occidente organizzerà un “movimento di opposizione del sigaro” a Cuba? O sarà ancora un altro colore?
Il 2015 vedrà molte battaglie.
Ma il primo passo più importante è stato fatto.
La Cina ha fatto un grande gesto simbolico: con calma e rispetto ma con decisione. Il messaggio è chiaro:”Non vi sarà permesso di distruggere gli altri!”. Non più.
L’Impero è in decomposizione; è malato, insostenibile.
Ma è anche tossico, e la sua malattia è contagiosa. La sua propaganda è potente e i suoi dogmi violenti.
Facciamo in modo di essere certi che se ne vada, crolli, un passo alla volta, semza distruggere il mondo, senza trascinarlo nella terza guerra mondiale.
Uniamoci, individui e nazioni, movimenti e partiti. Almeno fino a che il periodo più pericoloso non sia passato.
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Traduzione a cura di Fulvio per sakeritalia.it / Volti del Donbass
Articolo di Andre Vlitchek apparso il 26/12/2014