lunedì 16 settembre 2013
“COMPAGNI” DA RICOVERO: ANCHE BOLOGNA VORREBBE ADEGUARSI ALLA FOLLE PROPOSTA DI KYENGE SU “GENITORE1″ E “GENITORE2″. NON CI SONO PROBLEMI PIU’ IMPELLENTI DA RISOLVERE?
“COMPAGNI” DA RICOVERO: ANCHE BOLOGNA VORREBBE ADEGUARSI ALLA FOLLE PROPOSTA DI KYENGE SU “GENITORE1″ E “GENITORE2″. NON CI SONO PROBLEMI PIU’ IMPELLENTI DA RISOLVERE?
Posted on settembre 15, 2013
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Anche il Comune di Bologna si prepara a sostituire “mamma” e “papà” con “genitore 1 e 2″
Si allarga a macchia d’olio l’idiosincrasia da parte degli amministratori di centro-sinistra per i “tradizionali” termini madre e padre. Proporre di sostituirli con “genitore 1″ e genitore 2″ almeno nei moduli scolastici, per “evitare le discriminazioni” (?), è ormai diventato la moda del momento.
Dopo la boutade del consigliere comunale di Mestre Camilla Seibezzi, che ha subito trovato l’immancabile appoggio del ministro Kashetu Kyenge detta Cecile e che l’assessore Tiziana Agostini ha assicurato che stava già provando a mettere in pratica, l’irresistibile tentazione arriva ora a Bologna.
Tutto è cominciato quando la capogruppo in consiglio comunale di Sel, Cathy La Torre, ha annunciato l’intenzione di presentare in una delle prossime sedute un ordine del giorno volto a chiedere per l’appunto di sostituire la dicitura “madre” e “padre” con “genitore 1″ e “genitore 2″. Cathy La Torre deve aver giustamente pensato che una tale priorità per le sorti del paese non possa essere scippata impunemente dal Comune di Mestre, ma deve essere la laica, progressista e soprattutto “rossa” Bologna a dare il buon esempio. Se in laguna non si decidono, perché non provarci a Bologna?
La questione, fondamentale, sarà oggetto di dibattito in uno dei prossimi consigli comunali, ma intanto i consiglieri Marco Lisei (Pdl) e Lucia Borgonzoni (Lega) hanno colto la palla al balzo per chiedere, tramite un question time, quali fossero le intenzioni in proposito da parte della giunta.
La risposta dell’assessore alla scuola, Marilena Pillati, non si è fatta attendere:
Il Comune di Bologna sta valutando proposte di modifica di termini segnalati come discriminatori nella modulistica per l’accesso ai servizi da parte dei cittadini
Un’idea che non è solo dell’assessore, ma anche e soprattutto dello stesso sindaco Virginio Merola
Il Gabinetto del sindaco sta lavorando affinché la modalità di relazione tra amministrazione pubblica e il cittadino sia improntata al rispetto delle persone e non adotti comportamenti discriminatori, anche valutando esperienze e buone pratiche di altre amministrazioni locali aderenti alla rete Ready (Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) di cui il Comune di Bologna fa parte
Così come ne fa parte il Comune di Mestre.
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FONTE:
http://www.qelsi.it/2013/anche-il-comune-di-bologna-si-prepara-a-sostituire-mamma-e-papa-con-genitore-1-e-2/
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