Intanto, secondo il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, nelle celle italiane, sono ospitati 12.509 detenuti stranieri con condanna definitiva ognuno dei quali costa 124,6 euro al giorno. In totale, in un anno fanno quasi 568 milioni di euro (più di un milione e mezzo al giorno) che si potrebbero tranquillamente risparmiare consentendo, tra l’altro, di rendere più agevoli le condizioni dei detenuti. Ma quanti sono stati finora gli espatri? Il ministero degli Interni e quello di Grazia e Giustizia non hanno divulgato i dati degli ultimi anni perché non hanno mai monitorato la situazione. Si sa solo che i trasferimenti sono stati 46 nel 2006, 111 nel 2007 e 87 nel 2008. A volte, addirittura le richieste di scontare la pena nei paesi di origine arriva dagli extracomunitari stessi, desiderosi di ricongiungersi con le loro famiglie.
Il dato più risibile è che si sono stipulati accordi con paesi dai quali non proviene un numero rilevante di detenuti come Cuba, Hong Kong e Thailandia. Ecco dunque l’efficacia di una politica che, autocelebrandosi, sbandiera successi internazionali e accordi che, se applicati, eviterebbero, spreco di denaro e dibatti che fanno solo perdere tempo.
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