La Chiesa cattolica e la vivisezione
L'opinione della Chiesa cattolica - anche se non certo dei singoli cattolici! - a favore della vivisezione è rimasta coer
ente nel tempo pur subendo delle leggere correzioni di rotta.
Nella versione originale del Catechismo della Chiesa Cattolica (1992), l'articolo 2417 descriveva così la posizione rispetto alla vivisezione:
"2417. Dio ha consegnato gli animali a colui che egli ha creato a sua immagine. E' dunque legittimo servirsi degli animali per provvedere al nutrimento o per confezionare indumenti. Possono essere addomesticati, perché aiutino l'uomo nei suoi lavori e anche a ricrearsi negli svaghi. Le sperimentazioni mediche e scientifiche sugli animali, se rimangono entro limiti ragionevoli, sono pratiche moralmente accettabili, perché contribuiscono a curare o salvare vite umane."
Insomma la Chiesa prendeva posizione su una questione scientifica, dichiarando la sua adesione alla tesi vivisezionista! La cosa deve essere apparsa disdicevole a qualcuno dei consulenti del testo, sicché l'ultima frase è stata tempestivamente modificata in una Corrigenda di contenuti allegato successivamente al volume:
"Le sperimentazioni mediche e scientifiche sugli animali sono pratiche moralmente accettabili, se rimangono entro limiti ragionevoli e contribuiscono a curare o salvare vite umane".
In altre parole, l'utilità medica delle vivisezioni figura stavolta solo in forma ipotetica ("se […] contribuiscono"), e non più categorica ("perché contribuiscono"). Questo è certamente un progresso rispetto alla prima versione. Nel 1999, tuttavia, un editoriale apparso sulla rivista dei gesuiti, La Civiltà Cattolica, è tornato con insistenza sulla presunta utilità della vivisezione (l'editoriale è stato firmato con il semplice nome della rivista, a chiarirne l'importanza):
"In realtà tutte le creature, in quanto tali, hanno un proprio valore, che va apprezzato e difeso, ma tutte sono subordinate all'uomo e finalizzate a servire il suo bene. Si deve anzi affermare che sperimentazione animale sugli animali non solo è lecita, ma "doverosa", per il fatto che l'uomo ha il dovere di tutelare la vita e la salute umana anche cercando medicine e terapie in grado di superare o prevenire malattie che possono metterle in pericolo [CC 1999, pp. 542-542]".
A confronto della tesi della "necessità" della vivisezione, l'organo dei gesuiti cita il documento del Comitato nazionale per la bioetica (Cnb 1997) e un articolo del 1989 di un "fisiologo" secondo cui "Le più grandi scoperte medico-biologiche di questi ultimi anni sono state fatte sugli animali" e tra queste elenca, con tipico disprezzo della verità storica, "la scoperta dell'insulina" […] di altri ormoni, delle vitamine, ecc."
Ancora più estremista, se possibile, un articolo pubblicato nel 2003 proprio il giorno di S. Francesco di Assisi, e in cui i gesuiti citano a difesa della vivisezione Garattini. Lo scopo dell'articolo è però, più in generale, boicottare il già travagliato iter legislativo della legge contro i maltrattamenti degli animali; vi si afferma, per esempio, che l'arresto fino a un anno e un'ammenda da 1000 a 10.000 euro per chi abbandona un cane o un gatto è "veramente eccessivo" (CC 2003).
Per completezza bisogna dire che autorevoli esponenti del cattolicesimo furono tra i primi ad aderire alla Victoria Street Society (1875), che diverrà poi la National Anti-Vivisection Society. Tra questi il cardinale Henry E. Manning che nel 1882 dichiarò:
La vivisezione è una pratica detestabile. […] Niente può giustificare - né pretesa di scienza, né risultato congetturale, né speranza di scoperta - orrori come questi. E si deve anche ricordare che mentre questi tormenti, raffinati e indescrivibili, sono certi, il risultato è del tutto congetturale - ogni cosa circa il risultato è incerta, tranne la certa infrazione delle prime leggi della pietà e dell'umanità [cit. in Preece 2003, p. 418].
Varrebbe la pena di indagare su che cosa abbia indotto la Chiesa cattolica a non abbracciare questa posizione limpida e onesta, che congiunge in maniera ineccepibile l'istanza etica con quella scientifica.
dal libro: La medicina smascherata di Hans Ruesch a cura di Marco Mamone Capria (pag. 186-188)
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vedi anche: -- Alcune religioni raccomandano espressamente il rispetto per la vita degli animali e in particolare il vegetarianismo. Non è questo però il caso del cattolicesimo.
In Imperatrice nuda lei cita, tra gli altri, Agostino Gemelli, Francescano e rettore dell'Università Cattolica di Milano, che lungi dal seguire il santo fondatore del suo ordine nel rispetto degli animali, era un impenitente vivisettore, che ai suoi discepoli "insegnava" la "ginnastica del silenzio", ossia il taglio delle corde vocali delle sue vittime perché la gente di fuori "non capisce" (IN, P.49). Che ne pensa?
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=487944511283400&set=a.487939297950588.1073741838.469925656418619&type=3&src
leggi anche il capitolo LE RELIGIONI tratto da Imperatrice Nuda:http://www.facebook.com/photo.php?fbid=487936274617557&set=a.470063883071463.1073741831.469925656418619&type=1&relevant_count=1
Informazioni scientifiche:
http://www.hansruesch.net/
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