domenica 3 novembre 2013

COME POSSIMO ANCORA AVERE QUESTA GENTE AL GOVERNO

ERAN TUTTI IN “AFFITTO” DA LIGRESTI AI PARIOLI: DA ALFANO ALLE GERONZI, PASSANDO PER BRUNETTA E BOCCHINO

 

LA ROCCAFORTE DOVE LIGRESTI OSPITAVA IL GOTHA DEL POTERE

Appartamenti di 220 metri quadri con canoni da case popolari
 
Più che un palazzo è un castelletto: tre enormi e lussuosi blocchi neoclassici color giallo arancio con terrazze alberate e fontana con zampilli nel cortile centrale, dietro l’enorme cancello elettrico. La roccaforte romana dove Ligresti ha dato alloggio al gotha politico, bancario e mediatico più in vista del Paese – e molto vicino a Berlusconi – si trova immerso nel verde della zona più vip, via delle Tre Madonne, del quartiere più vip della capitale, i Parioli.
Non c’è neppure bisogno di scorrere i cognomi sui 42 campanelli – la maggior parte dei quali peraltro si limita a una sigla o al nome di una città, tipo New York – per capire che da queste parti in fatto di potere non si scherza. Bastano la Digos e i carabinieri che si alternano di guardia – 24 ore al giorno – perché è qui che abita il vice premier e ministro degli Interni, Angelino Alfano. E prima ancora di entrare nel merito degli altri inquilini famosi, vale la pena ricordare che oltre alla notorietà possiedono anche la fortuna. Come definire diversamente il prezzo stracciato dell’affitto? Fino a una decina di mesi fa molto al di sotto del prezzo di mercato per appartamento di almeno 220 metri quadri.
Così almeno riferiscono fonti ben informate che negano categoricamente il rispetto del canone dovuto di 6 mila euro al mese. Ed è quanto implicitamente conferma l’Unipol che pur non volendo fornire indicazioni precise sul canone d’affitto, sottolinea che «tutti i contratti sono in via di revisione con un nuovo canone d’affitto». Ma la pacchia per qualcuno è ben lungi dal finire. Perché se è vero che da un anno il patrimonio immobiliare di via delle Tre Madonne 14, 16 e 18 è passato dalla Fondiaria Sai di Salvatore Ligresti alla Unipol, è altrettanto vero che per molti il contratto d’affitto stipulato con la famiglia Ligresti non è ancora scaduto e quindi resta invariato alla vecchia e vantaggiosa cifra.
Non c’è da stupirsi che in virtù della doppia esclusività, estetica ed economica, in molti abbiano scelta questa come dimora principale. L’ex ministro alla funzione pubblica Renato Brunetta ha da poco fatto le valigie verso altri lidi. Da pochi mesi si è trasferito anche Marco Cardia – rampollo dell’ex presidente della Consob, Lamberto – e avvocato di professione. Attività che tra l’altro gli ha consentito di lavorare come consulente proprio per l’ex padrone di casa Ligresti.
Esce a buttare la spazzatura, invece, l’ex direttore generale della Rai Mauro Masi, in tenuta sportiva da sabato pomeriggio – pantaloni della tuta, camicia e un gilé di piumino – prima di salire sull’auto blu con autista.
Non abita più qui il vice di Fini Italo Bocchino, che ha tuttavia lasciato l’appartamento alla moglie da cui si è separato, la produttrice tv Gabriella Buontempo, che ama far jogging nel parco della vicinissima Villa Borghese. Il suo è l’unico cognome scritto a penna su un cartoncino incollato con lo scotch. Mentre Chiara e Benedetta Geronzi – figlie dell’ex banchiere Cesare condannato a 5 anni per bancarotta fraudolenta – cercano l’anonimato dietro a due lettere.
Ma è evidente a chiunque che la star tra i super inquilini è il vice premier Alfano: abita qui alle Tre Madonne da quando era ministro della Giustizia e in più d’uno si domandavano come potesse accettare di diventare inquilino di Salvatore Ligresti, che già all’epoca della stipula del contratto era un ex pregiudicato condannato in Cassazione per corruzione. Sia come sia, l’avamposto pariolino dei Ligresti faceva coppia con l’ospitalità che la famiglia riservava ai suoi ospiti più illustri – ministri, parlamentari, prefetti – al Tanka Village di Villasimius, in Sardegna dove venivano offerte tonnellate di aragoste. Generosità che emerge anche da un’intercettazione telefonica tra l’ex amministratore delegato di Fonsai Fausto Marchionni e Alberto Alderisio, uomo vicinissimo al clan Ligresti.
Nella lussuosa residenza romana, invece, alloggi da favola per amici importanti che occupano appartamenti gestiti dai fedeli camerieri filippini. Alcuni escono a fare la spesa, ed evitano accuratamente di fornire informazioni. La consegna al silenzio vale oro. Tanto quanto il valore degli alloggi, in barba all’affitto pagato decisamente meno del valore reale.
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FONTE:

UN PENSIERO SU “ERAN TUTTI IN “AFFITTO” DA LIGRESTI AI PARIOLI: DA ALFANO ALLE GERONZI, PASSANDO PER BRUNETTA E BOCCHINO

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