lunedì 2 settembre 2013

piraglia nik

Pirraglia Nick La prima e principale gamba della costruzione del GBP sono le OO e OP (RSU ed RSA, coordinamenti operai, sindacati e ogni altro genere di organizzazione - associazioni popolari, comitati di resistenza, ecc.- che in qualche misura aggrega e mobilita le masse e gode in qualche misura della loro fiducia, ogni organizzazione di massa e ogni gruppo che protesta contro lo stato attuale delle cose). Il rafforzamento della “prima gamba” è il nostro compito principale, è per questa via che rafforziamo anche la “seconda gamba”. Il rafforzamento della “prima gamba” consiste nella moltiplicazione del numero delle OO e OP e nel loro coordinamento (la costituzione di reti territoriali e di settore), ma principalmente nel rafforzamento in esse della coscienza che per realizzare i loro obiettivi devono costituire un proprio governo d’emergenza. Nessun governo rivoluzionario sarebbe in grado di fare alcunché senza una rete diffusa di OO e OP che indichino caso per caso al GBP i provvedimenti da prendere nel caso concreto per attuare il Programma delle Sei Misure Generali e che facciano attuare o attuino nel caso concreto i provvedimenti adottati dal GBP. Senza questa diffusa rete di OO e OP che esercita il ruolo indicato, ogni governo resterebbe asservito al capitale finanziario e quindi combinerebbe grossomodo quello che combinano i governi che abbiamo: dovrebbe soddisfare alle richieste di onorare i suoi impegni come debitore (Debito Pubblico) e di spendere in base al denaro di cui riesce a disporre (imposte, crediti, creazione di nuova moneta in base ai criteri propri del mercato monetario e finanziario che non deve essere sconvolto dall’arrivo della nuova moneta).Oggi la sinistra borghese e la sinistra sindacale, quelle loro parti che già non si accontentano più di “lotta, lotta, lotta e rivendicazioni” (che è una linea per cui le masse popolari restano subordinate alla borghesia le cui formazioni politiche alcune tirano i risultati e i frutti politici delle lotte delle masse, altre su questo fanno addirittura demagogia, populismo e mobilitazione reazionaria) e vogliono una “alternativa all’altezza della crisi” (che è ancora cosa vaga) o “un’alternativa per uscire dalla crisi” (che è già un passo avanti), oscillano tra 1. accodarsi al PD sperando in dio (la pubblicazione della lettera della BCE ci aiuta perché illustra ancora più chiaramente che la via del PD è la soggezione al capitale finanziario), 2. il movimento dei movimenti (il “terzo settore” come alternativa al capitalismo e alla sua crisi: il mondo fatto solo o principalmente di nicchie, il gruviera fatto solo o principalmente di buchi). Noi dobbiamo (in modo opportuno in ogni circostanza, cioè operando concretamente) portare e illustrare l’alternativa fatta di GBP e instaurazione del socialismo (economia pianificata, ecc.) per la quale occorre la rinascita del movimento comunista, cioè di una rete (diffusa e aggregata attorno al partito comunista) di organismi di azienda e territoriali animati dalla convinzione di instaurare un loro potere tramite una gerarchia di consigli di delegati che pianifichi l’attività economica e riorganizzi l’insieme dei rapporti sociali (Un futuro possibile). Mentre alcuni (tipo Giorgio Cremaschi) affetti da cretinismo parlamentare insistono ancora nel progetto di creare un “nuovo soggetto politico” che si presenti alle elezioni della Repubblica Pontificia e si affermi nel suo teatrino politico, Giulietto Chiesa il 1° Ottobre a Roma (al convegno “Dobbiamo fermarli”) ha proposto di costituire un Comitato Provvisorio d’Emergenza composto da persone note e stimate (nell’ambiente OO e OP e nei 3 ambienti di cui sopra), decise ad assumere le responsabilità che noi indichiamo come proprie del GBP, che incominci a funzionare, a mobilitare e riunire OO e OP, a promuovere conferenze, assemblee e convegni di OO e OP che elaborano provvedimenti, a riunire comitati tecnici che pubblicamente formulano proposte, che organizza manifestazioni di protesta: insomma un governo in germe. Una proposta ottima. È secondario che dopo il 15 ottobre G. Chiesa si è schierato tra quelli che “condannano la violenza”. La proposta va nella direzione giusta, è quanto di più concreto sia uscito dai tre ambienti da cui provengono (possono provenire) i componenti della seconda gamba.Il limite generale è che essi sono ancora intellettualmente concentrati sulla rivendicazione dei diritti dei lavoratori e sulla rappresentanza dei lavoratori nelle istituzioni della Repubblica Pontificia. È per questo che la sorte del GBP e della sua opera (una volta che il GBP sarà costituito) non è legata tanto ai componenti del GBP, quanto piuttosto alle OO e alle OP che gli indicheranno i provvedimenti da prendere, lo sorreggeranno, lo orienteranno, lo correggeranno e ne sostituiranno i componenti. Landini (Cremaschi, Rinaldini, Casarini, ecc.) se la prendono con Camusso, Bonanni & C perché abbandonano in parte o totalmente, gradualmente o di colpo le rivendicazioni dei lavoratori e cedono a Marchionne che indica la via della competizione con “i cinesi” sulla base dei bassi salari e della negazione dei diritti dei lavoratori mentre, essi dicono, bisogna competere con i tedeschi sulla base della innovazione di processo e di prodotto. Paolo Ferrero, ecc. se la prendono con Prodi, Bertinotti, D’Alema, Bersani & C perché hanno liquidato la rappresentanza dei lavoratori nelle istituzioni della Repubblica Pontificia che invece per decenni i revisionisti del PCI hanno sostenuto e cedono a Berlusconi e alla Corte Pontificia, mentre invece bisogna sostenere i diritti dei lavoratori nelle istituzioni della Repubblica Pontificia. La morale oggi necessaria. Ovunque la classe dominante opprime, è possibile trasformare l’oppressione in rivolta: ma è possibile anche che con l’oppressione la classe dominante produca una maggiore sottomissione, inculchi timore, produca un maggiore abbrutimento degli oppressi. In ogni episodio e caso di oppressione, noi comunisti dobbiamo sistematicamente, con una crescente abilità che si acquisisce con la pratica, portare gli oppressi a ribellarsi. In ogni campo, in ogni scontro noi comunisti non dobbiamo attutire i contrasti, sminuire il contrasto, assopire, disperdere, isolare gli elementi più combattivi. Non dobbiamo dare fiato e forza ai conciliatori, ai fautori di un accordo e della conclusione dello scontro. Solo con scontri di livello superiore, più organizzati e con obiettivi più elevati, le masse popolari avanzano verso la vittoria. Non dobbiamo assopire i contrasti, ma al contrario approfondire i contrasti, far risaltare più nettamente lo scontro sociale. Dobbiamo organizzare la parte più attiva (questa è la sinistra) e trasformarla in una forza politica, sulla base di essa costruire una nuova superiore fase dello scontro (concatenazione). Per questo ad esempio dobbiamo sempre sistematicamente esaltare e additare come esempio ogni comportamento di insubordinazione e di ribellione alla borghesia, al clero e alle autorità da essi costituite. Dobbiamo incoraggiare e promuovere l’insubordinazione, la rivolta, l’appropriazione collettive, ma non condannare quella individuale: fare il massimo di cui siamo capaci per trasformarla in collettiva. Dobbiamo incoraggiare e promuovere l’insubordinazione, la rivolta, l’appropriazione organizzate, ma non condannare quella spontanea: fare il massimo di cui siamo capaci per trasformarla in organizzata. Dobbiamo condurre ogni gruppo sociale, ad ogni livello, dai piccoli ai grandi, attraverso un processo che porti dalla sottomissione alla rivolta, dall’istintivo al progettato e consapevole, dallo spontaneo all’organizzato. Più la rivolta collettiva e organizzata si dispiegherà su larga scala, più assorbirà in sé, valorizzerà e rieducherà i comportamenti e le tendenze alla rivolta individuale ed estemporanea. Ingovernabilità dall’alto e ingovernabilità dal basso. I vertici della Repubblica Pontificia già oggi hanno difficoltà crescenti a governare il paese. Sono divisi da gravi contrasti d’interesse e di orientamento politico. L’ingovernabilità del paese che nasce da questi contrasti non aprirà la strada alla mobilitazione reazionaria e alla direzione dei gruppi più criminali e fascisti che la promuovono, anzi faciliterà la costituzione del GBP a condizione che l’ingovernabilità del paese cresca anche dal basso, per opera delle OO e delle OP che vogliono costituire un loro governo d’emergenza. Nel nostro paese avanza l’ingovernabilità dall’alto e anche quella dal basso: la grande manifestazione del 15 ottobre 2011 le ha fatto fare un passo avanti, contribuisce all’opera la determinata resistenza della Val di Susa alla speculazione TAV. L’ingovernabilità dal basso e l’ingovernabilità dall’alto confluiranno a portare i vertici della Repubblica Pontificia a ingoiare la costituzione del governo popolare d’emergenza (il GBP), convinti di poter approfittare delle debolezze proprie per sua natura del GBP per riprendere in mano la situazione da una posizione di forza. Ma questo sarà un altro capitolo della storia. Di fronte al precipitare di una crisi politica, se messi di fronte al fatto che nessun governo loro emanazione riesce a governare il paese, le classi dominanti accettano qualsiasi governo che per il momento li tiri d’impiccio, secondo la filosofia “cambiare qualcosa per non cambiare nulla”. Cioè alla sola condizione che non sia costituito da un partito comunista coeso e coerente, indipendente ideologicamente e organizzativamente dalla borghesia e fortemente legato alle masse operaie. Accettano qualsiasi governo con cui contano di poter trescare o di riuscire a boicottare e sabotare: per la sua composizione, per i limiti che esso stesso si pone nella mobilitazione delle masse popolari e nelle soluzioni che è disposto ad applicare. A questa condizione i parlamenti votano qualunque governo che le classi dominanti approvano, è già avvenuto più volte. La questione è far precipitare la crisi politica, rendere il paese ingovernabile dalle classi dominanti e dalle loro autorità. Oggi nei vertici della Repubblica Pontificia sono grandi e acuti i contrasti di interessi e la confusione sulla via da seguire per salvaguardare i loro interessi e i loro privilegi. Per questo non sono ancora in grado di scatenare una guerra civile ed è ancora del tutto possibile per le OO e le OP costituire un loro governo d’emergenza che attui le sei misure generali e farlo ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia come rimedio provvisorio e male minore. Oggi la borghesia e il clero non sono ancora in condizioni da approfittare delle forze armate di cui ancora dispongono e scatenare subito una guerra civile. Questa è una questione che le masse popolari, e noi comunisti con loro, dovremo regolare in un secondo tempo in condizioni per noi migliori di quelle di oggi. Dopodomani lo saranno, perché la crisi si aggrava e se il potere resta a governi emanazione dei vertici della Repubblica Pontificia succubi del sistema imperialista mondiale, certamente gli elementi più criminali della borghesia e del clero, fautori della mobilitazione reazionaria, della guerra civile e del fascismo, acquisteranno maggiore forza. La linea Marchionne (e su un altro terreno la linea Berlusconi-Bossi, o più esattamente la linea degli esponenti più criminali e fascisti della borghesia e del clero) sono l’estrema linea di resistenza e di sopravvivenza della borghesia e del clero.

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