sabato 24 agosto 2013
ma siamo italiani cosa vogliamo pretendere. Si deve solo pagare
La Marina Militare Italiana rifiuta soccorso ad un nostro peschereccio perchè impegnata nel recupero dei clandestini
La Marina Militare Italiana rifiuta soccorso ad un nostro peschereccio perchè impegnata nel recupero dei clandestini
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Giulio Rossi Valdisole
“Noi salviamo i clandestini in mare e loro ci sequestrano i pescherecci”. Lo dice Matteo Giacalone, uno degli armatori del peschereccio Pindaro, che appartiene alla società Ma.gi.mo., che nel pomeriggio di ieri è stato sequestrato nel Canale di Sicilia, nella zona denominata Mammellone, dai militari di una motovedetta tunisina che lo ha condotto al porto di Sfax. A bordo si trovano sette marittimi, di cui sei mazaresi (due di questi sono tunisini naturalizzati italiani) e un tunisino. Giacalone ha aggiunto: ‘
Oggi non ho ancora parlato con l’equipaggio. Ho sentito il comandante Perniciaro ieri sera e mi ha raccontato che al momento del fermo del peschereccio a bordo, per dirottarli verso Sfax, sono saliti due militati tunisini armati di mitra. Mi ha, inoltre, riferito, che al momento del fermo ha chiamato la nave della Marina militare italiana che era in zona ma gli è stato risposto che erano impegnati a recuperare dei clandestini e non potevano intervenire. Da quel che so la diplomazia è al lavoro perché il Pindaro venga rilasciato”.
Al lavoro significa, come al solito, pagare un riscatto.
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