sabato 24 agosto 2013
animali
Mucche, vitelli e tori
Chi sono?
Come accade per gli umani, la gestazione dei bovini dura nove mesi, e la mucca allatta il suo cucciolo per nove-dodici mesi. Uno dei loro sensi più importanti è l'olfatto, e da quello si pensa riescano anche a capire le emozioni dei propri simili. Infatti, quando nasce un nuovo vitello, tutte le mucche, per fare conoscenza col piccolo, si avvicinano per annusarlo.
I bovini conoscono le erbe medicinali che sono loro utili per curarsi dai piccoli malesseri, e le cercano e le mangiano per esempio quando hanno mal di pancia.
Laurie Winn Carlson, autrice di un libro sui bovini, afferma che le mucche "sono le madri più protettive esistenti in natura", capaci di attaccare qualsiasi animale minacci la prole. Cita la studiosa Nancy Curtis, la quale scrive di aver visto una mucca disorientata per la perdita del vitello che, dopo un mese, "ritornava sul luogo della nascita, cercandolo e chiamandolo. Ha richiamato in me il senso profondo dell'istinto materno che non è mai del tutto sepolto". [Masson]
Storie e aneddoti
Racconta Masson:
« Non molto tempo fa ho fatto visita a una ricercatrice norvegese laureata a Cambridge, Kristin Hagen. [...] Siamo usciti per osservare le giovenche, e dopo un po' gli animali hanno iniziato a giocare. "Guarda cosa fanno quando iniziamo a correre" mi ha detto Kristin. Le giovani mucche hanno iniziato a correre nei campi insieme a noi, saltellando come bambine. Scalciavano, acceleravano, rallentavano, non ci perdevano mai di vista; pareva quasi che ci imitassero. Era evidente che si stavano divertendo. Guardando negli occhi due mucche accanto a me, ho potuto capire che una era diffidente, l'altra amichevole. Ero certo che le loro fossero due personalità distinte. [Masson] »
« Nel 1995 a Hopkinsons, una cittadina del Massachusetts, una mucca Holstein bianca e nera di cinque anni e oltre sei quintali di peso si trovava in un mattatoio per essere tramortita e poi scuoiata quando, con l'agilità di una renna, all'improvviso superò con un balzo una staccionata di oltre un metro e mezzo. [...] La mucca fuggì nel bosco. [...] Un gruppo di cittadini desiderosi di salvarle la vita persuasero il proprietario a venderla a loro, per un dollaro a testa. [...] Una dei nuovi proprietari, Meg Randa, la seguì nel bosco, si sedette per terra e non si mosse per quattro ore. Alla fine Emily (così era stata battezzata la mucca), incuriosita, si avvicinò e accettò cibo da un secchio di cereali che teneva Lewis, il marito di Meg. Per quattro giorni la coppia rimase nelle vicinanze, guadagnando a poco a poco la fiducia dell'animale. Alla fine Emily acconsentì a salire su un rimorchio che i due coniugi avevano portato. Mentre saliva tremava come una foglia ma fu portata al Peace Abbey, scuola e rifugio per animali. [...] Oggi, Emily è la loro "portavoce" contro il consumo di carne. Lewis dice alla gente che ha due alternative: "O dar retta a Emily, o al cardiologo". [Masson] »
Vuoi salvarli?
Questi animali, così affettuosi e mansueti, nella realtà degli allevamenti di oggi non hanno mai la possibilità di esprimere la propria natura e vivere la propria vita così come spiegato finora. Vivono prigionieri, in condizioni pietose, vengono ammazzati in modo cruento. Non mangiare loro e i loro prodotti (latte e latticini), ottenuti comunque attraverso la loro sofferenza e la loro morte, ti permette di salvare innumerevoli vite innocenti e anche... migliora notevolmente la tua salute!
Come vivono nella realtà...
Le mucche "da latte" sono selezionate geneticamente ed inseminate artificialmente per produrre quanto più latte possibile. Dall'età di circa due anni, trascorrono in gravidanza nove mesi ogni anno. Poco dopo la nascita, i vitelli sono strappati alle madri, perché non ne bevano il latte, e rinchiusi in piccoli recinti.
Portare via il vitellino dalla madre crea un'enorme sofferenza e angoscia in entrambi. Racconta John Avizienus della Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals inglese, di una mucca che, separata a forza dal figlio, si fermava davanti al posto in cui l'aveva visto per l'ultima volta, e muggiva per ore e ore, piena di disperazione e tristezza. Allo stesso modo soffrono i cuccioli, che non possono stare vicino alla madre, non possono correre e giocare coi loro simili, non ricevono quell'affetto che a un cucciolo è necessario più dell'aria che respira.
I vitelli vengono poi alimentati con una dieta inadeguata apposta per renderli anemici e far sì che la loro carne sia bianca e tenera (come piace ai consumatori) e infine sono mandati al macello.
La mucca verrà quindi munta per mesi, durante i quali sarà costretta a produrre una quantità di latte pari a 10 volte l'ammontare di quello che sarebbe stato necessario, in natura, per nutrire il vitello. Non sorprende che ogni anno un terzo delle mucche sfruttate nei caseifici soffra di mastite (una dolorosa infiammazione delle mammelle).
Per aumentare la produzione di latte, la mucca è alimentata con proteine molto concentrate, ma spesso neppure queste sono sufficienti, tanto da provocare lacerazione dei tessuti per soddisfare la continua richiesta di latte (in Inghilterra hanno coniato un termine per definire questa pratica: "milking off the cow's back", ossia mungitura del posteriore della mucca). Ciò provoca una condizione chiamata acidosi, che può rendere zoppo l'animale e ciò accade ogni anno al 25% delle mucche sfruttate per la produzione di latte.
Il prof. John Webster, autore del libro "Il benessere animale. Uno sguardo verso il paradiso", spiega che il dolore che sentono questi poveri animali è come quello che si prova se ci si chiudono le dita dei piedi in una porta e poi si cerca di camminare.
Dopo cinque o sei anni di questa vita, ormai esausta e sfruttata al massimo, la mucca verrà macellata. La durata della sua vita, in natura, sarebbe stata di circa 20 anni.
... e come muoiono nella realtà
I bovini sono animali tranquilli e fiduciosi, al macello no, se si tende la mano per toccarli si scostano terrorizzati. Stanno aspettando la morte, hanno visto i loro fratelli morire prima di loro. Arrivato il suo turno di morire, l'animale viene sospinto verso una specie di piccolissimo recinto, dove deve avvenire lo stordimento. Il macellaio gli appoggia sulla testa una specie di pistola cilindrica, spara. L'animale stramazza. Viene agganciato per una zampa, posteriore, e sollevato da terra. Un animale enorme, tutto il suo peso che strazia quella zampa, esile in confronto al corpo poderoso... quanto reggerà? Si spezzerà? Davvero non sente nulla? Come si fa a saperlo?
Dai filmati girati nei macelli si vede che a volte gli animali appesi a una zampa scalciano e cercano di scappare, o comunque cercano di muoversi. Sentono il dolore, sono ancora coscienti.
Arriva un altro macellaio con un lungo coltello, e taglia di netto la gola. Il sangue inizia a sgorgare. Lasciano scorrere il sangue per un po', poi iniziano a fare a pezzi l'animale, gli staccano del tutto la testa, gli tolgono la pelle, lo fanno a pezzi con le seghe elettriche. E poi, tutto in frigo. E' così che la bistecca arriva in negozio.
http://www.incontraglianimali.org/mucche-vitelli-tori.html
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